martedì 25 dicembre 2012

In ricordo di Stefano Peluffo (Penna) - Medaglia d'argento alla memoria)


Stefano Peluffo (Penna)

Mi piace a distanza di anni ricordare Stefano Peluffo, quel giovanottino pallido e con gli occhiali, sempre in attività, dal coraggio indomito ed anche le tante discussioni avvenute con lui perchè, purtroppo, non era prudente.

Lui ripeteva sempre di stare tranquilli, perchè se lo avessero catturato non avrebbe parlato.

Quella che sembrava una vanteria fu in effetti solo la verità.

Stefano Peluffo fu catturato, torturato, e successivamente fucilato, assieme ad altri patrioti sulla fortezza Priamar il 1 Novembre 1944.

Ma nonostante le violenze subite, non parlò.

Stefano Peluffo faceva attività contro i fascisti senza essere in montagna.

Il contatto a lui collegato-una ragazza- venne catturata.
Lui era sul posto di lavoro e venne immediatamente avvisato.
La staffetta che doveva portarlo in montagna era pronta nella creuza (stradina) ad aspettarlo.

Per troppo amore- probabilmente per salutare la mamma malata- non seppe resistere al desiderio di passare da casa, certo che il suo contatto non avrebbe parlato.

La staffetta nella creuza attese invano.

La sua ultima lettera reca una struggente raccomandazione ai suoi fratelli:

fate che la mamma non abbia troppo a soffrire, consolatela.
Il triste destino dell'eroe Stefano Peluffo era compiuto.
A suo fratello , Don Gino Peluffo , parroco ad Albisola voglio dire:
Sia orgoglioso di suo fratello Stefano, se esiste veramente un paradiso, come lei certamente crederà, 
suo fratello Stefano avrà un posto d'onore nel Paradiso degli eroi.

partigiano Remo (Giovanni Taramasco)

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